esperia

Il Giardino delle Esperidi

Valpurga.

sabato 28 aprile 2012

“Chi si gloria della nascita, chi dell’ingegno,
chi della ricchezza, chi della forza del corpo,
chi delle vesti, pur se di brutta moda recente,
chi di falchi e levrieri, chi di cavalli;
e ogni temperamento ha il suo piacere corrispondente, 

dove trova una gioia superiore ad ogni altra.
Ma questi particolari non sono a mia misura;
io tutti li miglioro in un generale meglio.
Questo amore è per me migliore che nobili natali,
più ricco della ricchezza, più superbo di vesti sfarzose,
di maggior diletto che falchi o cavalli;
Avendo te io mi glorio del vanto di tutti (...)”

--W.Shakespire, Sonetti.





                                          Il Sabba delle streghe, F. Goya (1819-1823)

Trovo inutile dare spiegazioni sui vari etimi che caratterizzano la Valpurga, o gli usi e i costumi di questo o quel posto, in rete si può trovare di tutto, le fonti non mancano di certo.
Valpurga, Calendimaggio, Beltane, Valborg, Walpurgis, Valborgmässoafton, questa è LA Festa.
Tanta è la sua grandezza che è divenuta la più discussa e ambigua delle Tregenda, a partire dall'etimo, appunto.
La 'traslitterazione' dei vari fauni e capri in disparati Satana e Bafometti, i fuochi e i roghi, Protettori e Santi, persino santi delle streghe e contro le streghe, e cortei di morti per strade o in cielo.
Chi ne dissipa gli ardori esorcizzando, chi ne rimembra il chiasso festeggiando, tutti intorno a un fuoco, con amuleti o icone o ramazze e pentoloni, ognuno esalta i propri dei.

Questo è IL Grande Sabba, La Grande Caccia e il Corteo chiassoso del Re, che sia il Cervo o l'Hellequin e la Masnìe, con le streghe o contro le streghe, che sia il prete o il Sacerdote, in questo giorno converge il sistema di credenze che abbraccia quasi ogni collateralità in tutta Europa e oltre.
Ognuno esalti i propri dei.

Allora s'accenda il fuoco e che sia alto, che il ceppo bruci e il cielo s'illumini, il Toro annuncia il Maggio e con esso la Primavera è completa ovunque, la porta dell'Estate s'è quasi aperta.
E si faccia un gran chiasso, si balli, si canti e si festeggi: il nemico è scappato, è perduto, e infatti L'Ombra dell'Inverno si è ritirata quasi del tutto.

Allora ognuno esalta i propri Dèi! 








"Åsgårdsreien" del pittore norvegese Peter Nicolai Arbo 
                                                   raffigurante la Caccia selvaggia (1872, Galleria nazionale di Oslo).

Trapasso

domenica 8 aprile 2012

 'Nel mio sangue non c'è acqua ma fiele
che ti potrà guarire' 

--F. Battiato

Ciò che si dice trapasso, non ignoto a molte divote persone anche oggidì. In questo giorno, per antico privilegio, s' aggrazi un condannato a morte.
 Legasi con ritorte di ampelodesmo il tronco di un noce, pratica che si suole estendere anche ad altri alberi.
S' aggrazi un condannato a morte.
Salassa il fico travagliato da mal di scabbia il qual salasso fa con varie incisioni sul tronco.
S'aggrazi un condannato a morte.
Si conservano per tutto l'anno, per pura devozione, le uova figliate dalle galline.
Non v'è Sabato che sia Santo che non sia in quintadecima.
Amatissimi s'incontrano dopo lungo errare, nessuno conosce i loro perduti sospiri.
S'aggrazi un condannato a morte.
Ecco l'Arcangelo del Fuoco, trascina a mano il Demonio legato al ferro di catena.
L'incontro è avvenuto, la Terra respira, il Cielo si espande. S'aggrazi un condannato a morte.
Cade il Manto Nero, uccelli s'alzino in volo, s'ode il canto delle tortore.
S'aggrazi il condannato a morte.

De Passione Domini

domenica 1 aprile 2012


‘Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino’.


L’ora delle tenebre è l’ora della luce.

Le lacrime di questo giorno stridono, oggi, con il giorno santo. La domenica delle Palme, l’ingresso del Dio Trionfante riconosciuto dalla folla, a cavallo dell’asino.
Un giorno eletto, un giorno aureo. In pochi hanno accesso a questa chiave che apre la porta d’oro, in pochi, come te, sono riusciti a varcare questa soglia.
L’ora arriva.


‘’Quando è finita, è finita’’, queste le parole della tua dolce moglie di fronte alla triste realtà della tua condizione; ‘’E’ morto!’’ e questo è stato il risveglio che ci hai riservato oggi.

Tale è il trambusto che a poco servirà ricordare la grandezza che oggi è stata riservata alla tua liberazione, santo giorno che al trionfo inneggia. A breve questa condizione transitoria di immensa felicità finirà, lascerà spazio alla sofferenza personale e la folla, che prima acclamava, bruscamente avrà cambiato idea. La folla è solo la folla, è il sottofondo dello scalpore e del rumore, cambia idea a seconda del momento, e tornerà ad acclamare molto prima del previsto.
Rendere eterno un momento di immensità vuol dire sigillare con un punto di non ritorno un attimo che segnerà per sempre la memoria di questo tuo momento.

Domenica delle Palme, Seconda domenica di Passione, ma anche risveglio definitivo della Terra, la primavera alla prima lunazione, il Trionfo del Sole.
Mi si chiede se le mie preghiere siano servite a qualcosa, la speranza che l’anima vola, che il corpo riposi dopo l’agonia: l’ovvia risposta la tengo per me. 
La Grazia e la Misericordia ti accompagnino nel tuo viaggio appena iniziato, anima pia, dal canto mio, farò il possibile per portare conforto e consolazione a chi oggi ne ha bisogno. 







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