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Il Giardino delle Esperidi

Calenda, Calenda!

lunedì 31 ottobre 2011

 
“La mattina di Halloween zucche che marciscono,
foglie che bruciano,
gatti neri che si accoppiano come ratti in un vicolo.
E’ come se… era come se non provassimo nessuna paura,
come se fossimo già morti
e non avessimo nulla da perdere, morendo.
O forse era perché avevamo vissuto in maniera così piena e completa
ed amavamo così tanto la vita
che ci immaginavamo immortali,
sommando i poteri della medicina alla forza 
che la nostra passione per la Scienza ci dava.
O forse eravamo matti da legare.” 
Linea Mortale, 1990.



Calenda con tutto quel nero e un manto di nebbia, gioco del fuoco fatuo e del velo sottile, i mondi quasi non esistono e le cortine sfumano al punto che le ombre si confondono con gli oggetti reali.
Chi può vedere ha oltrepassato le porte, o le porte sono così aperte da far entrare chiunque.
Ma qui la Ruota riprende a girare, accellera la corsa e il gioco di specchi riprende e sorprende. 







“Lasciate i noci alle streghe
non fateci né giaciglio né sentiero.
L’avete campata, a Dio rendete lode.
Quanti conoscono morti e storpi
Per aver dormito sotto l’albero di noce.”


Sotto il noce, favola italiana.


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