esperia

Il Giardino delle Esperidi

''Mentre dormi''

giovedì 24 maggio 2012

Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare


Il tuo problema è sempre stata la mancanza di chiarezza, solo per il gusto di non farti capire.
Certo, anche molti altri erano i tuoi problemi, tra cui quel perverso gioco di specchi con il quale guardavi la tua anima, col quale cercavi il tuo centro di gravità. Il risultato è stata una matassa aggrovigliata che si spiralizzava sempre di più attorno a se stessa e dalla quale l'unico sistema per uscirne è stato armarsi della lama affilata, fino a ridurre in brandelli quel filo anticamente perfetto che divenne una miriade di frammenti sparsi qui e lì, spesso in parole che finivano al vento, altre volte su reminiscenze, come quelle di un sogno che ogni tanto riaffiora da una memoria atavica, altre volte ancora in qualche colore rifratto da qualche angolo dell'universo.
Ironia della sorte, l'avevi trovato e non lo riuscivi a cogliere, a raccogliere, ed era lì, sempre stato di fronte ai tuoi occhi, il centro di te.
Davanti a te.
Sei stato tu a non volere e chiedere ancora amaro e dolce. 
Era, ma forse è ancora così, un mosaico fatto di mille e mille e più pezzetti, un puzzle nel quale ci si divertiva entrambi, da composto com'era e perfettamente incastrato, ad eliminare un tassello per volta, uno qui e uno lì per poi buttarli dentro una scatola fino ad ottenere un disegno sbiadito con la forma di un colabrodo dai fori sempre più frequenti e larghi.
L'abbiamo (ri)conosciuto, in quel perverso gioco di specchi, un pezzo di Perfezione e, che tu lo neghi o meno (non è più un problema mio), ho saputo prenderne il bello e il vero di quel gioco allo specchio, nello specchio, in quel preciso specchio, il mio.
Il resto non è più importante.
Né conta.
Molto ho dato all'oblìo, il mio istinto di sopravvivenza mi ha salvata solo che stavolta non mi sono presa la briga di tendere nessuna mano, né di prendere ancora un tassello e metterlo in quella scatola insieme agli altri, né altro di niente.
Riconosceresti più te stesso in un frammento di specchio rotto, nonostante l'immagine che se ne rifletta, per quanto minuscola, è quella di un Tutto completo che infine, è andato in memoria?
Probabilmente io sì, riuscirei ancora a guardarmi in quei frammenti, rendendomi conto, oggi, della piccolezza e dell'inutilità di ciò che ho reso polvere solo perché c'eri tu che frammentavi te stesso nella tua perenne visione di te.
In me.
E in tutto ciò che di me ti parlava, o parla ancora, chi può più dirlo?
Non io.
Non più.
Non oggi.




Blu.

venerdì 11 maggio 2012

Io, invece, ti auguro di contemplarla a lungo e a lungo la tua 'stella spenta' e ti auguro di poterla portare nel cuore come solo tu sai fare, così che al risveglio ne possa ricercare il bagliore.
Ti auguro la memoria dell'Acqua per sempre e la Consapevolezza della tua Memoria.
Infine, ti auguro la Vista.

Lontano anni luce da me. 

P.S.: i tuoi spostamenti non urtano più la sensibilità delle ondine.
P.P.S.: poi si può sapere chi ti credi di essere per insinuare rose e fiori, tu? TU!?


 





Attitudini.




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