Ha quasi 40’anni, vive con noi da più di 30, ha traslocato una volta sola ed è cresciuto nella stessa casa da sempre.
Ero appena nata quando mio padre e mio zio lo condussero dentro entusiasti del loro “furto”. Anche lui era molto giovane.
Ormai sente il bisogno di cambiare abitazione, purtroppo per lui, non è semplice. E probabilmente passerà almeno altri 10 anni in quella piccola bettola in cui manca quasi tutto.
Lui sta lì, a guardia di tutto, coi suoi aculei minacciosi che formano trecce bionde e lasciano intravedere il verde su cui si diramano, sta lì, si accontenta di un po’ d’acqua o una carezza. Raramente ha fatto del male a qualcuno di noi e se è successo è stato involontariamente, o forse perché si sentiva trascurato.
Mi prendo cura di lui e provo una profonda pena e una profonda ammirazione per la sua forza. Gli ho promesso che starà meglio, un domani, per ora deve solo resistere.
Ed è tra i migliori alleati del mio calderone.
Echinocactus Grusonii (golden bar), o cuscino di suocera.
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