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Il Giardino delle Esperidi

Seguiamo archetipi, ricalchiamo archetipi.

domenica 21 agosto 2011

Seguiamo archetipi, ricalchiamo archetipi.

E' un fatto frequente.
In ogni dove e in ogni cosa cerchiamo l'archetipo portante che ci dovrebbe, secondo noi, guidare a gestire gli eventi della vita, soprattutto in certi momenti in cui ci sentiamo più fragili e deboli.
Li ricerchiamo nei piccoli segni fino a che qualcosa non trovi un filo conduttore e può succedere che ci si sente sopraffatti da schegge che sentiamo aver un senso, finché ci sentiamo anche ridicoli.
Cercare l'Archetipo e ricondurlo al punto, segnare il momento in un angolo di spazio, aprire gli occhi, allertare le antenne.
E viene sempre un momento in cui ci pensiamo eccessivi, esagerati o ciechi e ridicoli.
A che pro?
Ritrovarsi in una descrizione, in un'icona, qualcosa che è di per sé una costellazione simbolica, che invasa e disorienta gli occhi meno allenati.
A che pro?
Il rischio perenne della follia, della stranezza.

Poi ci rendiamo conto.
Ma di cosa?
Mi sono chiesta spesso a cosa conducano determinati movimenti del ''Cosmo'', quanto fossero produttivi o improduttivi certi atteggiamenti mentali, in prima persona me lo sono chiesto, in seconda analisi ho ricevuto le più svariate critiche.
Risolto l'arcano delle mie personali stranezze, la domanda a cui sono più avvezza è la seguente: quanto di mio ci ho messo?
Quanto, ammesso e non concesso che sia corretto il mio modus operandi, ho risparmiato in tempi e risultati?
Ma soprattutto, in terza analisi, l'ho cercato io quest'archetipo che adesso mi è chiaro o semplicemente era tanto chiaro che m'avesse invaso la strada che ho solo  avuto l'illusione di seguire qualcosa che invece mi aveva già trovata e travolta per prima?

La risposta me la sono già data, che sia una risposta o meno non è importante, è la mia visione delle cose, e tale resta. Posso solo continuare a raddrizzarla.

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